Forum Italiano dell’Export. Un elogio alla diversità

forum italiano export

È passato un po’ di tempo dal mio intervento agli Stati Generali dell’Export di Ravenna, e così ho avuto il tempo di fare un bilancio della mia esperienza e raccontarvela senza usare troppi superlativi.  Lorenzo Zurino, fondatore del Forum, ha fatto qualcosa che fanno in pochi, dedicare un intero panel ai giovani under 35, su un palco dove si sono alternati, prima e dopo di noi, Massimo D’Alema (EY), Eduardo Teodorano Fabbri (WRM Group) e Daniele Iervolino (L’Espresso).

Nel mio percorso sia di studi che professionale, mi sono sempre sentita molto napoletana all’estero, e molto straniera in Italia. Viviamo in una società che tenta di annullare le differenze senza valorizzarle ma, a mio avviso, la diversità – qualsiasi essa sia – è un valore aggiunto, non una spina nel fianco. Oggi vorrei, così come  ho fatto al Forum, parlarvi dell’importanza della diversità, sia generazionale, sia di genere e come questa sia una leva fondamentale per l’internazionalizzazione delle  imprese italiane, e vi porterò un’esperienza che è la mia, nel  Consiglio di Amministrazione del gruppo Graded, raccontandovi di come ho visto e in qualche modo contribuito alla penetrazione di mercati esteri importanti come gli Emirati e gli Stati Uniti, grazie a un management giovane e indipendente. 

Graded è una Energy Service Company (ESCo) che opera nel campo della progettazione e realizzazione di soluzioni energetiche integrate, principalmente rinnovabili in vari mercati: Amministrazioni Pubbliche (PA), industriale e sanitario, aerospazio ed agroindustria.

Negli ultimi anni ha intrapreso un massivo percorso di internazionalizzazione e digitalizzazione, puntando sulla ricerca nei sistemi di gestione intelligente e di ottimizzazione dell’energia prodotta da impianti FER (Fonti energetiche rinnovabili). Percorso che ha visto come protagonisti i giovani e le donne. I giovani sono i veri pionieri della digitalizzazione e veicolo di export di know how, la vera leva che ha permesso alla società di conquistare i mercati esteri.Perché in Graded esportiamo questo: intelligenza e conoscenza. La forza e il valore del gruppo è  nella progettazione di impianti estremamente efficienti con tecnologie quali la geotermia, il solare, le biomasse e  l’idrogeno.

Il C.d.A. è al 60% donna e vantiamo un importante presenza femminile ben oltre le quote di genere obbligatorie per le aziende quotate (30%).  Abbiamo moltissime partnership con università italiane e straniere con la Digita Academy, e in questi percorsi non solo si formano studenti che poi diventano ingegneri altamente specializzati, ma si collabora anche a progetti di R&D (Ricerca e Sviluppo) che iniettano un livello di innovazione tecnologica davvero sorprendente. 

Un progetto a cui sono molto affezionata e che ho visto nascere e ho accompagnato fino all’Expo di Dubai è Green Farm con il Dipartimento di Agraria della Federico II e il CNR.  GREEN FARM è un’azione mirata ad un uso più razionale dell’energia in agricoltura mediante l’uso delle biomasse derivanti dalle stesse operazioni agricole che vanno ad alimentare. Abbiamo presentato quest’anno all’Expo gli risultati dell’esperimento di digitalizzazione cioè di applicazione di tecnologie di Artificial Intelligence e di Meta Language per la gestione/indirizzo dell’energia prodotta da impianti FER ed è stato molto d’impatto e anche emozionante mostrare un esempio magistrale di economia circolare in cui tutto viene prodotto e riutilizzato all’interno, altamente digitale, che vede come protagonisti le giovani menti del meridione

Ovviamente i risultati in termini di risparmio energetico, di costo e di efficienza nonché di fatturato, sono estremamente positivi e incoraggianti.  Labuona riuscita dei singoli interventi è avvenutagraziea un intervento di riorganizzazione aziendale e insistendo, in modo significativo, sul mix tra giovani dotati di competenze verticali e nuove in tema di energie rinnovabili e digitalizzazione e i profili degli ingegneri senior con esperienza decennale. Il ruolo dei giovani è evidente, ed è il coraggio dell’innovazione. 

Ma oltre le hard skills, le competenze ingegneristiche ed economiche il know how, qual è il segreto del successo?  Simon Sinek dice ‘’partite dal perché’’: Le persone non “comprano” quello che un’azienda fa, bensì “comprano il motivo” per cui l’azienda fa quella cosa.  Lo scopo crea una cultura che supporta l’innovazione.  E io aggiungo, le persone lavorano bene, con drive, perché credono nello scopo finale. La mission di Graded è semplice ed intuibile, generare valore in modo sostenibile, sfruttando fonti rinnovabili e dunque “inesauribili”, per migliorare la vita delle generazioni presenti e future.  Io condivido questa mission, e forse romanticamente mi motiva immaginare che grazie alle rinnovabili sto riducendo anche solo di un pizzico le emissioni di Co2, o sto salvando anche un centimetro di ghiacciaio in più. 

La Crisi energetica e il caro  bollette ci hanno avvicinati ancor di più al tema dell’economia circolare e dell’energia green. La formula migliore per superare la crisi energetica e ambientale è diversificare le fonti da cui attingiamo, però il percorso di transizione energetica pianificato dal Green Deal europeo, e gli obiettivi del Fit for 55,  non può dimenticarsi della circolarità

L’economia circolare si oppone alla lineare, va a rigenerare il pianeta, a ottimizzare le risorse e a correggere le storture di 150 anni di economia che si basa su un paradigma obsoleto, cioè quello dell’ estrai, produci, consuma, dismetti.

In Italia, dove siamo campioni di economia circolare c’è un problema riguardo l’economia circolare cioè pensare solo al rifiuto. L’economia circolare è molto di più, è una visione , un modo completamente nuovo di vedere il ciclo di vita dei prodotti e dei servizi in qualsiasi settore. Non c’è un settore della nostra economia che non può diventare circolare, moda, alimentare, chimica, digitale. Ci sono moltissimi esempi italiani che dimostrano l’incredibile vitalità di questo nuovo sistema economico.

La circularity è una filosofia. In un sistema economico produttivo immettiamo delle risorse dei fattori che sono gli input dei nostri prodotti finali. Il primo errore è il design, e se parliamo di energia è la concezione del servizio finale. Prima di trasformare un input in una nuova materia, dovremo pensare davvero a cosa stiamo producendo e anche alle esternalità positive e negative che stiamo producendo. Se avessimo disegnato un sistema energetico contando le esternalità negative, posta l’esistenza e la disponibilità delle rinnovabili, forse non avremo mai usato il petrolio, o non così massivamente, e ci saremo risparmiati tutta la fatica e il costo ingente del cosiddetto offset. 

Il ripensare gli oggetti o i sistemi sin dalla loro creazione è il primo passo verso l’economia circolare.  Gli oggetti così come le energie devono durare a più a lungo e devono essere usate da più persone per massimizzare il loro valore d’uso. 

E anche sulla vision circolare, noi giovani diamo un input più sostenibile alle imprese anche nel modo di pensare e impostare il business model, perché noi della generazione Millenials, e ancora di più della Gen Z abbracciamo, a volte anche inconsapevolmente, la prospettiva circolare, la sostenibilità, anche nelle nostre preferenze di consumo.

E oltre alle competenze digitali, alla specializzazione professionale, questo è il più grande valore che un’azienda italiana, che voglia espandersi e internazionalizzarsi possa avere: i giovani e la loro capacità di sognare e creare un mondo diverso.  Un modello economico diverso, che è migliore, che è possibile e che è necessario. 

Panel Giovani Under 35  agli Stati Generali dell’Export
Con Massimo Petrone (American Chamber of Commerce, Petrone Group)  e Bartolomeo Di Muccio (U.S. Navy)

Con Eduardo Teodorano Fabbri (WMR Group)

Links:
https://italianexportforum.it/
https://graded.it/

Fonti:

‘’What is Circular Economy’’(2018) Emanuele Bompan, Edizioni Verdi. 

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